h19:30 primi brindisi ai Magazzini
h21:00 ANTONIO FIRMANI
e’ uscito il 4 novembre 2016 per Libellula “La galleria del vento”, il disco d’esordio di Antonio Firmani. Nove brani che raccontano la vita di coppia alla soglia dei trent’anni, analizzata in molte delle sue sfaccettature. Cosa la fa funzionare, cosa no, cosa la inficia e cosa invece la rende duratura in un preciso lasso di tempo: quello dell’inizio dell’età adulta. Un disco dal taglio quasi cinematografico, a partire dalla suite strumentale iniziale di Le candeline dei trent’anni, passando per i richiami alle batterie del film premio Oscar “Birdman” in Semplice e agli echi di serie tv, quelle che hanno caratterizzato l’adolescenza di chi è nato a metà anni ’80 (Pacey Witter e Una casa felice, è stata una casa felice) Tra suggestioni letterarie che citano Raymond Carver (La galleria del vento e Mario e Alice, principianti), la metafora della galleria del vento permea le storie di Mario e Alice, i due Ultraventenni protagonisti di questo disco. Una galleria del vento è un’apparecchiatura utilizzata per studiare l’andamento di un flusso attorno ad un corpo. Da un lato quindi la coppia, intesa come corpo in movimento, dall’altro la galleria del vento, a rappresentare tutto l’insieme di variabili e costanti che ruotano intorno a questo microcosmo.
«Questo disco parla della vita di coppia al bivio dei trent’anni, i meccanismi che la muovono e le dinamiche che invece la immobilizzano. Mi piaceva l’idea di non scrivere un disco di inzione, bensì di qualcosa che, seppure in parte, conosco e ho vissuto – racconta Antonio Firmani -. Il fuoco delle storie è sulla mia generazione, quella dei trentenni, vista attraverso gli occhi dei due protagonisti del disco: Mario e Alice. Ho sempre pensato che, a
differenza dell’inglese con cui mi ero già cimentato, scrivere in italiano fosse la cosa più difficile al mondo, e invece per questi brani i testi sono venuti fuori da soli, come per magia. Durante la fase di scrittura, fondamentale è stato l’“incontro” con Raymond Carver e col suo modo di fotografare l’amore. C’è molto di lui in questo disco, mi ha influenzato tantissimo, soprattutto nel accontare come spesso l’età adulta coincida con l’inizio della disillusione, e come certe relazioni, pur arrivando al capolinea, durino per sempre. “La galleria del vento” parla insomma dei bisogni e delle aspettative di una generazione disillusa, diventata adolescente troppo presto e adulta troppo tardi.»
BIOGRAFIA
Antonio Firmani è un giovane cantautore italiano. Nel 2012 incide il suo primo Ep, autoprodotto, intitolato “The 4th row”. L’anno seguente a lui si aggiunge la band napoletana The 4th Rows, dando vita al progetto Antonio Firmani & The 4th Rows, col quale incide il suo primo disco sulla lunga distanza, intitolato “We say goodbye, we always stay”. Uscito il 3 ottobre 2014, il disco riceve ottimi riscontri dalla critica musicale ed è seguito da un tour di circa 30 date. Nel 2015, chiusa la parentesi con la band campana, inizia a lavorare al suo primo album solista, intitolato “La galleria del vento”, scritto interamente in italiano, la cui uscita è prevista per il 4
novembre 2016 con l’etichetta torinese Libellula. Nel 2016 firma la colonna sonora per il cortometraggio “Il signor Acciaio”, opera prima del regista Federico Cappabianca. Nella primavera dello stesso anno recita una piccola parte al film di Stefano Incerti “Ho riconosciuto la felicità” interpretando se stesso. Diversi brani di “We
say goodbye, we always stay” entrano nella OST del film.
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